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IL MONDO O NIENTE  (45′ – 2017)
di Chiara Caterina.

“Il mondo o niente” è un tentativo di raccontare uno dei tanti sud Italia, un sud isolato ed allo stesso tempo iper-connesso, un sud fatto non soltanto di veli neri, processioni, terre d’argilla e villaggi arroccati su colline spoglie, un sud che non è soltanto quel “mondo di sotto” raccontato da Carlo Levi. Quest’altro mondo ci è molto vicino  ed è attraversato da una modernità che si scontra e cortocircuita con arcaismi idealizzati: contadini adolescenti usano con la stessa dimestichezza un iPhone 6 e forbici da potatura, i lupi rispondono a richiami emessi da un megafono in alta montagna e mentre antenne satellitari si connettono solennemente allo spazio lontano un giacimento petrolifero getta un’ombra minacciosa sulle acque di un lago.

PALERMO A PEZZI (2017)
di Letizia Gullo e Piefrancesco Li Donni.

Palermo a pezzi, nuove città-nuovi cittadini è un progetto dei filmmaker Letizia Gullo e Piefrancesco Li Donni sostenuto dal Festival delle letterature migranti, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dall’ARCI Porco Rosso.
Durante il laboratorio 6 minori stranieri non accompagnati e gli studenti del CSC hanno provato a creare una visione condivisa che esplorasse la realtà attraverso la narrazione e lo sguardo di chi, come i giovani rifugiati, vive per la prima volta Palermo e alcuni dei suoi luoghi. Una riflessione sulla città e lo spazio che racconti il punto di vista di chi è arrivato per caso in un posto che non ha scelto, la visione di un viaggiatore che decide di soffermarsi.

I cinque cortometraggi, ognuno dei quali di 3 minuti, raccontano i vari punti della città con una luce nuova, contribuendo alla costruzione  di una mappa “intima” e inedita di Palermo.

NON PUO’ ESSERE SEMPRE ESTATE (62′ – 2017)
di Margherita Panizon e Sabrina Iannucci.

Chiara Stella, Domenico e Alessio hanno 15 anni, e tutti i lunedì vanno a fare le prove di teatro al Centro Asterix, uno spazio ricreativo con dentro un piccolo teatro che si trova a San Giovanni a Teduccio, una periferia a nord est di Napoli. I tre vengono da lì vicino: Ponticelli, Barra e lo stesso San Giovanni.
Devono prepararsi per mettere in scena Vincenzo De Pretore, una commedia di Eduardo De Filippo. Nicola, il regista dello spettacolo, ha proposto loro questo testo per un motivo: rispecchia le condizioni di vita di alcuni ragazzi e rappresenta delle possibili realtà con le quali si confrontano quotidianamente.
Il film segue da vicino gli incontri e scontri tra i ragazzi e i loro maestri, durante i quali Nicola sprona i ragazzi a guardarsi dentro e affrontare la vita in maniera cosciente e soprattutto serena. Le loro storie, le necessità e i caratteri di Chiara Stella, Domenico Alessio emergeranno attraverso crisi, successi e ripensamenti; si avvicineranno tra loro grazie ai metodi e alla regia di Nicola e attraverso le improvvisazioni sul palcoscenico. Il teatro così diventa uno spazio di confronto e di autoanalisi. Con l’avvicinarsi del debutto i nostri protagonisti supereranno le loro barriere interiori ed usciranno allo scoperto raccontandosi.

LOOKING FOR ODISSEO (2016)
di e con Luca Capponi.
evento speciale

Looking For Odisseo è uno dei progetti di Crowd funding sostenuti dal Bando Fuorirotta 2016, che è nato per incentivare il viaggio e il coinvolgimento di nuovi viaggiatori verso direzioni insolite, con mezzi non omologati e attraverso terre e storie non scontate.
Luca (documentarista) e Mariana (antropologa) hanno deciso di salpare per la rotta libica nel mese di luglio dell’anno scorso, a bordo della nave Aquarius per comprendere meglio le dinamiche dei flussi migratori da una parte, e dall’altra per dare un volto a coloro che operano nel mediterraneo impegnati nella salvaguardia delle vite umane in pericolo.

MASSIMINO. C’era una volta la Fiat, un bambino ed Ettore Scola (19’ – 2017)
di Pierfrancesco Li Donni.

Ettore Scola, nel 1973, realizza il film Trevico-Torino, storia di un ragazzo del sud  in cerca di lavoro alla Fiat. Dieci anni dopo, Scola torna a Torino per girare Vorrei che volo un documentario di propaganda commissionatogli dal Partito Comunista Italiano. In quel film, il piccolo protagonista incarna la speranza di un futuro migliore. Quel bambino, quarant’anni dopo ha passato più di metà della sua vita in carcere. Il film parte dalla rielaborazione del materiale d’archivio di Trevico-Torino e Vorrei che Volo tessendo un confronto impietoso tra  passato e presente.

VIA DELLA FELICITÀ (68’- 2017)
di Martina Tommaso.

Enziteto è un quartiere dormitorio del barese, Elisa ci è cresciuta e questo le basta per desiderare che i suoi figli non facciano altrettanto. L’unica via della felicità che riesce a vedere è quella dell’espatrio.
Affascinata dai racconti della nuova vita di sua sorella, decide di raggiungerla in Germania. Una volta lì, Elisa si scontra con una realtà fredda e complessa, dove il sole tramonta presto e il silenzio amplifica la solitudine, uno strano nuovo mondo in cui lei e i suoi figli faticano a trovare un posto possibile.

CADONO PIETRE (15’ – 2014)
di Francesca Bertin.

“CADONO PIETRE” Mezzogiorno in un paese del sud Italia. L’osservazione di un rituale a cadenza annuale concentra l’attenzione su ciò che è rimasto del passato del luogo.

VERGOT  (60’-2016)
di Cecilia Bozza Wolf.

“VERGOT”: due fratelli, un padre esuberante, una madre invisibile, ma presente. Una famiglia contadina in una valle alpina percorsa dai meleti e delle vigne dove tutti parlano un dialetto stretto e greve.

Chiara Caterina, nata a Salerno nel 1983, ha conseguito un diploma come direttrice della fotografia a Roma ed è attualmente iscritta a Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains di Lille. Nel 2013 il suo cortometraggio “Avant la nuit” è stato premiato con il primo premio al Festival Cinema Zero di Trento, il primo premio nella sezione sperimentale del Festival “A corto di donne” di Napoli ed è stato selezionato in numerosi altri festival internazionali.

Francesca Bertin (1985, Castelfranco Veneto – TV), dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta la Professional Master Class ad Halle (Saale). Attualmente vive ad Amburgo dove sta terminando il master in Comunicazione visuale presso l´Accademia delle belle arti.

Martina Di Tommaso è una regista barese. Si avvicina al cinema giovanissima frequentando una scuola di cinema sociale di quartiere, l’Accademia del Cinema Ragazzi. Nel 2012 si diploma in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, fa ritorno nella sua città d’origine e inizia ad occuparsi di cinema del reale. Dal 2013 insegna regia presso l’Accademia del Cinema Ragazzi e sviluppa il suo primo lungometraggio di documentario Via della Felicità. Il soggetto di Via della Felicità è finalista al Premio Solinas Documentario, finalista agli Italian Doc Screenings e vince il premio di sviluppo di In Progress del Milano Film Network. Il rough cut di Via della Felicità viene presentato al Bio To Be del Biografilm ed è finalista di Atelier del Milano Film Network.

Cecilia Bozza Wolf, nata a Trento nel 1989. Nel 2012 si laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo all’Università di Padova con tesi di laurea su “La Dolce Vita” e “81/2” di Federico Fellini, sotto la supervisione del Prof. Mario Brenta. Cura la fotografia di un film documentario su John Strasberg e il suo training con gli attori. Nel 2016 si diploma in regia a ZeLIG Scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano svolgendo tirocinio come assistente alla regia del film “Monte” di Amir Naderi.
Ha lavorato come videomaker per società venete ed emittenti televisive private, tra cui Trentino tv. E’ videomaker ufficiale di Arte Sella. Ha realizzato video istituzionali per Comuni e Aziende private. Lavora come libera professionista nell’ambito del film-making, videoclip musicali e pubblicità.
Nel 2017 è docente del corso di cinema documentario “Città Futura” organizzato dall’associazione EUGANEA MOVIE MOVEMENT e SIAE. Nel gennaio 2018 lavora come DOP per il documentario “Sogni in Grande” di Katia Benardi, prodotto da GiUMa e Real Time. Di recente ha lavorato come operatrice per il documentario “Slow News” prodotto da IK produzioni di Torino. Sta lavorando al sceneggiatura del suo prossimo progetto in collaborazione con Pinky Violence Films di Trento.”Vergot”(60′) Zelig Production 2016. Selezionato da festival nazionali e internazionali e vincitore di cinque premi.

Pierfrancesco Li Donni, è laureato in storia contemporanea e ha studiato editing alla Cineteca di Bologna. Nel 2012 esordisce alla regia con il film documentario “Il Secondo Tempo” (Courmayer Noir in Festival, Salina doc, Ischia Film Festival), l’anno dopo realizzail cortometraggio documentario “Sempre Vivi”: entrambi raccontano gli anni delle stragi di Mafia a Palermo. “Loro di Napoli – Afro- Napoli United” é il suo secondo documentario, vincitore del miglior film italiano al Festival dei Popoli, del premio Télérama per il miglior film internazionale al Fipa di Biarritz, del Docs MX di Città del Messico, del Premio AAMOD al Sicilambiente Documentary Fest, del Premio Cinema del Reale in Puglia,ha ricevuto menzioni speciali al 26° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, al Primed di Marsiglia e al MoliseCinema, oltre ad essere stato selezionato a più di 35 festival internazionali e programmato in più di 100 città tra Italia e Francia. Nel 2016 realizza il documentario Televisivo “Prima cosa buongiorno”. Nel 2017, ha vinto la prima edizione del Premio Zavattini con il film a base parziale di archivio Massimino.

Luca Capponi, nasce da madre sudamericana e padre italiano in provincia di Bergamo nel 1988. Dopo le scuole superiori decide di trasferirsi in Inghilterra per lavorare e imparare l’inglese. Due anni dopo si iscrive all’università di Bologna dove finisce la laurea specialistica CITEM (Cinema Televisione e Produzione Multimediale), nel mentre con alcuni membri della sua università forma una prima forma di produzione di cinema indipendente e con loro, crea i suoi primi cortometraggi. E’ selezionatore ufficiale del Festival di Human Rights e studente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a Palermo. A luglio 2016 è salpato a bordo della nave Aquarius, dell’associazione umanitaria Sos Mediterranée, per dare un volto a coloro che operano nel Mediterraneo impegnati nella salvaguardia delle vite umane in pericolo.

Sabrina Iannucci, videomaker e regista di cinema documentario. Nasce a Roma nell’89; dopo il diploma si iscrive all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Ha frequentato l’Atelier del Cinema del Reale di FILMaP, a Napoli, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario, al termine del quale realizza il lungometraggio documentario Non può essere sempre estate.
Lavora al coordinamento della rassegna cinematografica Immagini dal Sud del Mondo e con il festival tunisino Journees Cinématographiques Méditerranéennees de Chenini Gabès.
Ha lavorato a Parigi presso la casa di produzione cinematografica di La Luna Productions.
Ha tenuto un laboratorio di cinema documentario con la collega Margherita Panizon presso la Casa Circondariale di Viterbo, in seguito al quale realizzerà il progetto di film documentario La Vasca del Capitone – Appunti sul carcere.

Margherita Panizon , videomaker e regista di cinema documentario. Nasce nell’89 a Trieste. Dopo il diploma frequenta la facoltà di Film and Theatre, presso l’University of Reading. Terminata la tesi parte per il Sud America per realizzare un reportage fotografico.
Ha frequentato l’Atelier del Cinema del Reale di FILMaP, a Napoli, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario, al termine del quale realizza il lungometraggio documentario “Non può essere sempre estate”.
Ha lavorato a Parigi presso la casa di produzione cinematografica Les Films d’Ici. Ha tenuto un laboratorio di cinema documentario con la collega Sabrina Iannucci presso la Casa Circondariale di Viterbo, in seguito al quale realizzerà il progetto di film documentario La Vasca del Capitone – Appunti sul carcere.

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