Un’iniziativa di Cooperativa Camera a Sud Impresa sociale dedicata alla parità di genere e ispirata alla figura di Cecilia Mangini. Pioniera del documentario italiano, militante per la giustizia sociale e simbolo dell’emancipazione femminile, Cecilia Mangini rappresenta una preziosa fonte di ispirazione per riflettere e agire verso una società più equa e inclusiva. L’intera iniziativa celebra l’eredità di Cecilia Mangini, esempio di coraggio e innovazione, e invita a riflettere su una visione del mondo in cui la parità di genere sia non solo un obiettivo, ma una realtà condivisa.
“Essere Donne. Il Canto di Cecilia” nell’edizione del 2024 ha visto la realizzazione di:
– una mostra urbana, con dieci manifesti originali curati da Roberta Cagnetta, illustratrice e visual designer, che hanno tradotto in immagini i temi centrali dell’opera di Cecilia Mangini. La mostra è stata diffusa sul territorio del comune di Mola di Bari nel corso del mese di dicembre;
– un laboratorio espressivo, a cura di Laura Capra, che ha coinvolto le partecipanti in un processo esplorativo legato alle narrazioni visive e all’empowerment personale;
– la proiezione del documentario “Essere Donne” (1965): Opera iconica di Cecilia Mangini, dedicata al lavoro femminile in Italia, che ha offerto uno spunto di riflessione sulle condizioni e le sfide vissute dalle donne;
– e infine un dibattito culturale “Le parole che ci cambiano”: moderato da Donatella Azzollini, ha visto la partecipazione di esperte provenienti da tutta Italia per discutere il ruolo del linguaggio e delle narrazioni nella costruzione di una società più equa.
Il progetto Essere Donne. Il Canto di Cecilia è finanziato dal Consiglio regionale della Puglia nell’ambito dell’avviso “Futura. La Puglia per la parità 2° ed.” che promuove la realizzazione di progetti culturali che consentano la comprensione della dimensione della disparità tra i generi e la decostruzione degli stereotipi.
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Le ospiti di “Essere Donne. Il Canto di Cecilia” hanno rappresentato il cuore dell’iniziativa grazie ai loro profili professionali e alle competenze specifiche che hanno arricchito il dibattito, condotto da Donatella Azzollini, docente e ricercatrice:
Sambu Buffa, designer di cambiamento e consulente esperta in diversità, equità e inclusione, ha portato una riflessione sull’importanza del “diversity mindset” nei contesti sociali e lavorativi. Attraverso la sua esperienza, ha mostrato come sia possibile trasformare organizzazioni rendendole più inclusive e attente alle diversità. Il suo contributo ha offerto strumenti pratici per decostruire stereotipi e promuovere una cultura dell’equità.
Sara Francesca Hillebrand, sociologa, arteterapeuta e presidente di Tracanelupa APS, ha condiviso il valore del progetto “Gramigna”, un orto sociale ecofemminista che rappresenta un modello di inclusione e rigenerazione personale e collettiva. Il suo intervento ha evidenziato come la natura possa diventare un mezzo di empowerment per donne in condizioni di fragilità, stimolando al tempo stesso la solidarietà e il dialogo intergenerazionale.
Elisa Coco, fondatrice di Comunicattive e ideatrice di “Fotonica”, ha illustrato il potenziale trasformativo delle immagini nella decostruzione degli stereotipi di genere. Con il suo progetto, Elisa ha creato una banca di immagini che propone narrazioni visive alternative, rappresentative della complessità delle identità contemporanee. Il suo lavoro ha dimostrato come la comunicazione visiva possa influenzare positivamente l’immaginario collettivo.
Giulia Sudano, co-fondatrice di Period Think Tank, ha esplorato il ruolo dei dati nella promozione della giustizia sociale. Attraverso il concetto di “data feminism”, ha mostrato come l’uso di dati disaggregati possa rendere visibili le disuguaglianze e aiutare le istituzioni a implementare politiche più eque. Il suo intervento ha sottolineato l’importanza di combinare ricerca e attivismo per generare cambiamenti concreti.
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Per ulteriori informazioni è possibile contattare la cooperativa Camera a Sud:
tel. 3452699139 – info@cooperativacameraasud.it